Giancarlo Manco allestisce presso il Teatro Ariston di Sanremo, dal 5 al 29 marzo 2016, un’antologica di Tony Dallara: accetto di scriverne sul catalogo la presentazione, e per far le cose bene chiedo di conoscere Tony e di parlargli.
Ci vediamo nel suo studio milanese di via Eupili, acquistato dopo il trionfo nel Festival del 1960: un posto pieno zeppo di dipinti, perché lui – ci tiene a dirlo – dipinge da sempre.
Dai primi anni ’60 frequentava Lucio Fontana e gli altri Spazialisti, e con loro stava bene, mentre cercava di evitare i salotti degli altri cantanti.
A promuovere la prima personale di Dallara alla Galleria Cairola di Milano era stato Dino Buzzati, che sul catalogo accenna anche al loro primo incontro: “Constatai subito che quella non era la casa di un cantante, ma di un pittore. (…) Soltanto quadri, a destra, a sinistra, davanti e dietro “.
E pittore – pittore vero – Tony è, sempre disposto al confronto e alla sperimentazione.


Come prima, più di prima. Antologica di Tony Dallara, catalogo della mostra (Sanremo, Teatro Ariston) a cura di G. Manco, Albenga 2016.

(Le tre immagini riproducono: Pop Art, 1958; Magma, 1968; Old planet, 1998)