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Questo evento è passato.

 

Era l’estate del 1970, forse del ’71. Ero andato a Casaleggio Boiro con un mio lontano cugino: venivamo da Molare, arrancando su due pesanti biciclette da donna.
Ricordavamo bene, tutti e due, i Promessi Sposi di Sandro Bolchi (la versione televisiva degli anni ’60), e mio cugino sapeva del castello di Casaleggio, utilizzato nello sceneggiato come residenza dell’Innominato; ma sapeva anche come iresti di un altro set – la scena iniziale del romanzo, con don Abbondio e i due bravi – fossero rimasti, quasi intatti,in una valletta ai piedi del castello.
(Ci sonvoluto tornare, qualche anno fa, nella speranza di ritrovare l’edicolacon le anime del Purgatorio,in quello che era ormai diventato un bosco fittissimo di acacie: ma là dentro non si vedeva più niente.)
Nel frattempo, e nel corso di tutti questi anni, mi era capitato di passare diverse volte per Casaleggio in macchina, diretto verso Mornese; e ogni volta ritrovavo, e rivedevo con simpatia, un certo segnale stradale di pericolo, con sotto la scritta “Pietrischetto sul piano viabile”.
Una scritta che aveva finito per ispirarmi – vent’anni fa – una canzone, ancora inedita, che racconta di due amici (due eterni diciassettenni) impegnati nel collaudo di un boomerang sulle colline del Monferrato.
A un certo punto, loro finiscono davanti a quello stesso cartello stradale;e uno dei due conta le sillabe, che sono undici; ma in realtà la frasePietrischetto sul piano viabile” corrisponde  a un decasillabo, perché l’ultima parola (“viàbile”) è sdrucciola.

Insomma, potrei dire che quella canzone dedicata all’amicizia (Tiri un sospiro, ma lo so che sei contento) èormaiper me la canzone di Casaleggio, e che sarà per me un piacere e quasi una conquista cantarla a Casaleggio, nel corso di un concerto dedicato al cartello stradale (e al suo auspicabile ripristino, perché col tempo si è molto rovinato), una notte della prossima estate.
L’operazione – riflettevo con Marco Spiccio e Manuel Garibaldi, rientrando da un sopralluogo in paese – è tutta nello spirito della nostra associazione, “Operazione Arcivernice”, che compie vent’anni.
Si tratta in sostanza, come recita il suo Statuto, di stendere generose pennellate di vernice musicale, là dove ci sia qualcosa che meriti davvero d’essere valorizzato, o riscoperto.

E a Casaleggio Boiro, quel qualcosa …c’è.